Notizie storiche

Le origini

L’espansione urbana avviene nel periodo comunale (sec. XIII – XIV), che rappresenta il momento di maggior sviluppo economico e demografico. La presenza di un primo nucleo abitativo fortificato si accompagna alla nascita del comune e all’edificazione del castello (secc. XII-XIII), che concludono la lunga fase di colonizzazione della valle iniziata nel sec. XII. Un dato interessante è rappresentato dalla preesistenza di una antica pieve affidata ai monaci benedettini di S. Croce di Sassoferrato, il cui territorio di competenza viene a coincidere con i nuovi confini comunali. L’organizzazione ecclesiastica favorisce pertanto in origine l’aggregazione dei proprietari terrieri e dei coloni nell’istituzione laica del comune, finalizzata all’autogoverno. Il castello, eretto nella contrada del Girone in posizione soprelevata e ben protetta dalla cinta muraria, è amministrato in principio dai conti, membri di nobili famiglie locali nominati dall’imperatore. Verso il 1230 si costituì l’Associazione Comunale che, dopo un regime consolare signorile di breve durata, dette vita nella seconda metà del Duecento ad un governo popolare dei Priori delle Arti. A partire da questo periodo, nonostante le limitazioni politiche imposte dall’alleanza con Jesi, il comune conobbe una rapida espansione territoriale ed economica, favorito dall’attività agricola e dalla vivacità commerciale.

 

Il Centro Storico (principali fasi evolutive)

Il centro storico di Serra de’ Conti offre un esempio significativo di impianto urbano di origine duecentesca, riadattato e trasformato prima in età tardomedievale e poi moderna sotto la spinta dei mutamenti economici-sociali. Lungo il perimetro della città antica, situata su una cresta collinare lungo la valle del fiume Misa, corre la cinta muraria spezzata da dieci torrioni e da una monumentale porta fortificata. Possiamo individuare, nel corso dei secoli, ben tre fasi costruttive che riassumeremo brevemente:

 

La costruzione del primo nucleo fortificato: il Girone (XII-XII sec.)

il termine "Girone" è ancora utilizzato nella lingua parlata nei comuni del Senigalliese per indicare il luogo più elevato del centro storico su cui sorgeva una fortificazione munita di porta di accesso che racchiudeva al suo interno una torre e un palatium signorile; in genere la zona prescelta presenta notevoli scoscendimenti su tre lati che garantiscono una ottimale difesa naturale. A Serra de' Conti questo primitivo nucleo fortificato sorgeva nella parte più elevata della collina, seguendo l'asse di Via Garibaldi, in un'area che grossomodo interessa la parte compresa tra Piazza IV Novembre e Piazza Gramsci e limitata verso ovest da Corso Roma. La fortificazione presentava una porta d'accesso (porta Geronis) e una torre a base quadrata (soggetta nel tempo a varie ricostruzioni ed abbattuta definitivamente nel 1826). Dopo la metà del '200 troviamo all'interno del Girone le domus delle famiglie signorili, una modesta casa comunale e la casa benedettina (Hospitium); probabilmente l'area doveva ospitare anche una fitta trama di modeste abitazioni a schiera che vennero demolite nei secoli successivi per erigere le abitazioni signorili. Inoltre esternamente al Girone erano presenti dei borghi che successivamente verranno inglobati all'interno della cinta muraria.

La prima espansione (1280-1350)

In questo periodo l'espansione del centro murato interessa il versante ovest della collina, quello di minor pendenza. L'insediamento assume una forma più complessa, tipicamente medievale, con la presenza di un asse viario principale (identificabile nell'attuale corso Roma) ed altre due strade parallele laterali. Inoltre si registra l'inserimento di un asse ortogonale identificabile nell'odierna scalinata che conduce a Porta della Croce. In questo periodo si costruiscono diversi edifici di interesse pubblico: nel 1290 vine portata a termine la Chiesa di San Michele e nei primi decenni del '300 sorgono la domus vescovile, il monastero di San Francesco e il primo modesto edificio monastico femminile di S.Maria Maddalena. L'ampliamento dello spazio urbano rende necessaria anche una ristrutturazione del sistema di fortificazione: verso la fine del '200 le porte di accesso diventano tre e il loro nome corrisponde alle tre antiche chiese benedettine esterne al castello (S. Maria, Santo Stefano di Busseto e Santa Lucia). La porta di Santa Maria è la prima ad essere menzionata (fine sec. XIII) e sorgeva all'estremità settentrionale del Corso attuale, le altre due porte sono documentate qualche decennio più tardi. La Porta di Santo Stefano compare negli atti del 1342 e sorgeva nei pressi dell'attuale Porta della Croce, ma più a monte, probabilmente in corrispondenza dell'arco di Via Amici all'incrocio con la scalinata. Il giro di mura si raccordava poi in corrispondenza dell'attuale Piazza Matteotti, lasciando all'esterno i monasteri ed il borgo di Santa Lucia. Questa parte del centro abitato venne poi racchiusa da un semplice sticcatum e relativo fossato su cui si apriva la Porta di Santa Lucia; fu una soluzione provvisoria vista la grave crisi demografica ed economica che interessò Serra de' Conti a seguito della peste del 1348, e che portò ad un arresto nel processo di espansione urbanistica fino alla fine del secolo.

La seconda espansione (XV-XVI sec.)

 Nel XV secolo si ha la ripresa dell'attività edilizia con significativi interventi sugli edifici religiosi; tra il 1442 ed il 1480 vengono portati a termine i lavori di rifacimento parziale della Chiesa di San Michele, nel 1458 viene restaurata la Chiesa di Santa Lucia e agli inizi del '500 si hanno interventi significativi anche sulla Chiesa di San Francesco. Gli interventi di restauro ed ampliamento interessarono anche le mura castellane e durarono a varie riprese fino al secolo successivo. Nel 1431 si ha notizia di una nuova porta sul versante occidentale, la porta del Pozzo (per la presenza in loco dell'antico pozzo comunale) in posizione più avanzata rispetto alla vecchia porta di Santo Stefano; questa porta può essere identificata con l'attuale Porta della Croce. Sembra che queste opere di ampliamento e di rafforzamento della cinta muraria che si registrano nella prima metà del XV secolo siano da connettere alla generale ripresa demografica di quegli anni sia al ruolo di rilievo svolto dal castello nel periodo delle signorie dei Malatesta (1406-1430) e successivamente degli Sforza (1433-1443). Sembra in particolare che durante la dominazione malatestiana fosse stata edificata una fortificazione interna nell'area del Girone, di cui rimane traccia in un documento del 1430, probabilmente demolita di lì a poco. L'espansione della cinta muraria interessa ora il settore sud-occidentale (verso il Borgo di Santa Lucia) e già entro la prima metà del '500 il centro storico raggiunge un assetto che subirà pochissime variazioni sino alla fine dell'Ottocento. Nel 1579 inoltre verrà completato il primo corpo di fabbrica del monastero di Santa Maria Maddalena, che subirà ampliamenti e sopraelevazioni nei secoli successivi.

Gli interventi del XIX-XX secolo

Delle tre porte originarie rimane solamente la Porta della Croce, le altre due sono state demolite nel corso dell'800. Porta Santa Maria fu demolita nel 1867 perchè ostacolava il transito dei carri e privava di aria e luce il convento di San Carlo. Stessa sorte toccò alla porta di Santa Lucia, ricostruita in posizione più avanzata ed in stile neo-classico alla metà dell'800 e parzialmente smantellata dopo il 1882 per motivazioni analoghe a quanto visto per la porta di S. Maria. Altro intervento significativo dal punto di vista dell'assetto urbanistico è la demolizione della Chiesa di San Francesco, annessa all'omonimo convento, all'indomani dell'Unità d'Italia. Nel 1826, come già anticipato, scompare la torre del Girone, ritenuta pericolante e negli anni successivi si realizzano vari interventi di rifacimento e consolidamento del circuito murario. Nel 1828 viene rifatto il tratto di mura sulla destra della porta della Croce, nel 1849 viene restaurato il tratto nord-orientale (sotto l'ex ospedale) e nel 1867 si provvede al rifacimento del segmento sotto l'orto dei Francescani. Risale invece agli anni Trenta del Novecento il vasto consolidamento delle mura sotto il convento di Santa Maria Maddalena con l'inserimento di robusti contrafforti.

Il tessuto urbano e le principali emergenze architettoniche

Nei secoli XIII e XIV la struttura abitativa del castello di Serra de' Conti è poco gerarchizzata e ciò riflette la stessa organizzazione della società castellana, caratterizzata da un forte livellazione, espressione della notevole frammentazione della proprietà terriera e dell'assenza di un vero e proprio ceto di possidenti benestanti. All'epoca ciascun possessore di terra aveva l'obbligo di costruire l'abitazione in un lotto di terreno (casalino) all'interno delle mura assegnato dal comune. Tali abitazioni erano spesso costituite dal solo pianoterra e da un seminterrato, edificate con materiali poveri (mattoni, pietre e legname legati con malta). Dobbiamo dunque immaginare, all'interno del castello, una schiera di abitazioni di modesta entità ciascuna delle quali dotata di un orto; una struttura urbanistica che inizierà a scomparire a partire dal '500 e di cui rimane traccia in alcuni settori del centro storico (contrada Cafoscolo, via Amici). Proprio nel corso del XVI sec. inizia a delinearsi quella che sarà il definitivo assetto urbanistico di Serra de' Conti. In questo periodo emerge un ristretto ceto di proprietari terrieri benestanti, formatosi attraverso un processo di concentrazione della proprietà terriera a spese dei ceti più modesti, i quali verranno progressivamente vincolati alla terra ed emarginati dal centro. L'edilizia privata e pubblica subisce un forte impulso e questo porta all'edificazione di numerosi palazzi da parte delle famiglie più benestanti, che avranno anche un ruolo di primo piano nelle varie istituzioni cittadine, e di complessi monastici che caratterizzano ancora oggi l'impianto del centro storico. In particolare il nuovo baricentro del castello non è più il Girone, il nucleo più antico, bensì il settore meridionale di recente espansione; il cuore pulsante della vita comunitaria diventa Piazza Grande (attuale Piazza Matteotti) e attorno ad essa, a partire dalla seconda metà del '500, nascono la scuola pubblica, il forno, il mercato, i palazzi signorili ed il Palazzo Comunale. Vediamo più in dettaglio i principali edifici pubblici che caratterizzano i due settori del centro storico.

                                                      

 Settore Settentrionale

E' la parte più antica del castello, in cui inizialmente si concentrarono i principali edifici pubblici e privati. Le contrade di questo settore sono: Girone, S. Michele, Pozzo di S. Antonio e Porta del Pozzo. Qui di seguito una breve rassegna sulle più salienti emergenze architettoniche:

  • Palazzo Comunale: fonti documentali parlano di un palatium comunale riedificato attorno il 1270 nei pressi della chiesa di San Michele, da cui era diviso da una piazza sulla quale si tenevano i parlamenti pubblici. A partire dal '500 la sede comunale si sposta in un edificio, tuttora esistente, collocato nella parte alta della scalinata della Porta della Croce; il palazzo era di modeste dimensioni e fungeva anche da residenza priorale e carcere comunale.

  • Chiesa di San Michele: costruita nel 1290, probabilmente sul luogo in cui sorgeva un oratorio più antico (San Nicolò).

  • Palazzo Vescovile (non più esistente): si trattava di un edificio duecentesco acquistato dalla Curia senigalliese agli inizi del '300; il vescovo soggiornava spesso a Serra de' Conti, soprattutto per esigenze economiche ed amministrative connesse con le numerose proprietà terriere che egli possedeva in zona.

  • Hospitium: era di proprietà dei monaci Benedettini e fu il luogo dove visse e morì il Beato Gherardo. L'edificio è ora abitazione privata ed affaccia su Via Garibaldi.

  • Chiesa di Santa Croce: costruita nella seconda metà del '500 a cura della Confraternita del SS. Crocifisso; attualmente è sconsacrata.

  • Monastero di San Carlo: è un notevole complesso monastico la cui costruzione inizia nel 1612 quando don Pierfrancesco di Vitale dei Malpici ne dispone l'edificazione con un lascito testamentario. Il monastero ospiterà una comunità di Suore Clarisse Francescane e disporrà anche di una piccola chiesa (ora non più esistente). Le suore saranno presenti sino alla fine dell'Ottocento. Successivamente il Comune acquisì la proprietà e negli anni Trenta del Novecento vendette ad un privato l'intero stabile, che venne frazionato fra più inquilini.

Settore Meridionale

E' questo il settore in cui avvengono i mutamenti più rilevanti; l'area era esterna rispetto alla prima cinta muraria ed aveva il suo primo punto di aggregazione nel mercato duecentesco prima (si teneva pressapoco nell'attuale Piazza Leopardi) nei monasteri francescani poi. Si presentava originariamente come un borgo abitato prevalentemente da famiglie di umili origini, in contrapposizione al Girone che in quel periodo era il centro di potere comunale ed ecclesiastico.

L'edificio più antico documentato nell'area è la Chiesa di Santa Lucia, presente già agli inizi del '200 e demolita probabilmente alla fine del '500; sorgeva lungo l'attuale provinciale per Montecarotto, a poche centinaia di metri dal castello. Come già anticipato, nel corso del '500 il baricentro della vita serrana si sposta in questo settore, con la costruzione della Piazza Grande. Gli edifici più significativi e che più caratterizzano il tessuto urbano dell'area sono i due complessi monastici:

  • Il convento di San Francesco, attualmente sede comunale, fu costruito a partire dal 1314 e si è conservato quasi immutato fino ad oggi. Ospitò una comunità di Frati Francescani fino al XIX secolo. Annesso al convento vi era la chiesa, demolita all'indomani dell'unità d'Italia, che occupava l'area dell'attuale Piazza Gramsci.

  • Monastero di Santa Maria Maddalena è un imponente complesso monastico che ha ospitato per secoli una comunità di suore di clausura. Il primo edificio è documentato nella prima metà del XIV sec. Ma già qualche decenni più avanti risulta essere in stato di degrado. Nella seconda metà del '500, grazie ad un cospicuo lascito testamentario e all'opera del Comune si provvide alla riedificazione del Monastero, che terminerà nel 1586 quando si insedieranno alcune suore Francescane. Nei primi anni del '600 inizia anche la ricostruzione della chiesa, in stile barocco. Successivamente il complesso andrà incontro a varie fasi di ampliamento.

L'edilizia privata: famiglie e palazzi signorili

Come accennato sopra, nel corso del XVI secolo iniziano a distinguersi alcune famiglie benestanti che svolgeranno un ruolo chiave nella vita amministrativa di Serra de' Conti; ecco le principali:

  • Honorati Famiglia di antiche origini nobiliari, una delle più influenti dell'area jesina e presente a Serra de' Conti per vari secoli fino al '900. nella seconda metà del '500 il medico Lorenzo Honorati costruisce il palazzo di fronte alla chiesa di San Michele, ampliato con successivi accorpamenti di abitazioni confinanti fino ad occupare nel '700 tutto il fronte dell'isolato. Alla fine del XVII sec. Un altro ramo della famiglia risulta possedere un altro palazzo, due isolati più a monte, in via Garibaldi. Tale palazzo possiede una massiccia torre con cella campanaria; questo fa ipotizzare che l'edificio avesse avuto in precedenza un rilevante ruolo pubblico, forse religioso. La famiglia acquisirà nei secoli successivi altri edifici sparsi in tutto il centro storico.

  • Armellini Famiglia nota nel periodo compreso tra '400 e '600, possedevano un edificio posto lungo Corso Roma, a lato della Chiesa di San Michele. Alcuni membri di tale famiglia esercitarono importanti cariche a livello comunale.

  • Martorelli Fu un casato di grande rilievo per tutto il '500, reso illustre nella seconda metà del '400 dal noto umanista Baldo. Possedevano un nucleo di case sulla sinistra di Corso Roma, in prossimità della scalinata della Porta della Croce.

  • Amici E' il casato più antico, nobile e riconosciuto come tale, derivato forse da un ramo dell'omonima e più nota famiglia jesina. Possedeva due palazzi all'inizio di Via Garibaldi con ancora presenti i portali originali fregiati con uno stemma gentilizio.

  • Ottoni Importante famiglia di conti, che diedero origine alla signoria di Matelica. Un ramo di questa famiglia si trasferisce a Serra de' Conti nel 1531 e costruisce il palazzo prospicente Piazza Matteotti e che include anche il loggiato del mercato.

  • Cini Altra importante famiglia della nobiltà serrana; verso la metà del '600 Paolo Emilio Cini edifica il palazzo posto lungo Corso Roma (al civico 26) con portale ancora ben visibile.

  • Palazzi Nobile famiglia serrana che edificò nel '600 il bel palazzo posto tra il Monastero di S.M.Maddalena e il Monastero di S.Francesco, oggi sede comunale.