Monsano Folk Festival 26 Luglio- 27 Agosto

   32°  MONSANO  FOLK  FESTIVAL

gemellato dal 2012 con  Civitella Alfedena Folk Festival (AQ)

 

 

Rassegna internazionale ed itinerante di Musica Popolare originale e di revival

Andando verso il cinquantenario de La Macina: 1968-2018

Ideazione e Direzione artistica: Gastone Pietrucci

 

26 LUGLIO - 27 AGOSTO 2017

 “Fare un Festival, di questi tempi, ha un valore anche politico.

Perché è un modo di combattere, non solo la crisi, ma anche il silenzio”.

Amedeo Fago

Ritorna anche quest’anno, con la trentaduesima edizione il Monsano Folk Festival (Rassegna internazionale ed itinerante di Musica Popolare originale e di revival), allargata  ad undici comuni (di cui dieci nell’ anconetano ed uno nel fermano). Il Festival, voluto dal Comune di Monsano (An), con il contributo ed il patrocinio della Provincia di Ancona e della Regione Marche, della Fondazione Pergolesi-Spontini, curato da La Macina e dal Centro Tradizioni Popolari, per la direzione artistica di Gastone Pietrucci, iniziando eccezionalmente sabato 29 Luglio, per concludersi domenica 27 agosto, occupando però soltanto le giornate di ogni fine settimana sviluppandosi in forma itinerante, tra i Comuni di Monsano (con cinque giornate), Agugliano, Arcevia Camerata Picena, Cupramontana, Jesi, Montegranaro (Fe), Morro d’Alba, Polverigi, Serra de’ Conti, Trecastelli (tutti con una giornata). L’Anteprima del Festival, eccezionalmente quest’anno verrà fatta, mercoledì 26 Luglio, nela Casa di Reclusione Barcaglione di Ancona, inserito nel Cartellone Musicale Estivo Penitenziari, della Seconda edizione del Festival Barcaglione Agrirock Concerto 2017.

 Il Monsano Folk Festival, si caratterizza, nel vasto panorama italiano, per la sua particolare formula di rapporto, di scambio, di confronto-“scontro”, tra la musica originale degli autentici portatori della tradizione e quella dei vari gruppi ed interpreti del folk-revival, in un accostamento di pari dignità, di notevole interesse e di grande valore scientifico. Un Festival singolare, che per la “libertà” e la spontaneità con cui viene organizzato e vissuto, si distingue nettamente dall’attuale, sconfortante panorama di falsificazione e di massificazione operate sulla cultura tradizionale e sulla civiltà popolare. Un Festival, che alla forza della tradizione lega esperienze innovative, un Festival per tutti si, ma anche per spettatori anomali, curiosi, “vivi”, cacciatori di sorprese.  Quest’anno il Festival  sarà tutto proiettato verso l’importante traguardo dei cinquanta anni di attività de La Macina (1968-2018!), uno dei gruppi “storici” del folk italiano, l’unico ad avere mezzo secolo alle spalle di continua ed ininterrotta attività. Quindi, questo sarà un Festival di transizione, ma non per questo in tono minore, bensì  si svolgerà con lo stesso impegno e soprattutto con la stessa qualità che ha sempre distinto questo tenace ed indistruttibile “piccolo-grande” Festival. Un Festival  che in tempi di crisi come quelli che stiamo vivendo, difende con tenacia la sua esistenza e la sua identità, quindi ancora di più un Festival“resistente”, ma ancora una volta limitato e condizionato dal momento economico decisamente non favorevole, nel quale si dibatte l’Italia, ma soprattutto tutto ciò che significa cultura in questo nostro Bel Paese ! “La cultura, per definizione, non vale niente se non per i suoi frutti umani e sociali. Un paese che se ne dimentica è un paese che non crede più in se stesso”, ha scritto lucidamente ed amaramente Michele Serra (la Repubblica , Anno 35-Numero 128, martedì 1 giugno 2010). Quindi,  nonostante i “feroci”, “selvaggi”, continui tagli del già esiguo ed imbarazzante budget, abbiamo cercato anche quest’anno di presentare un Cartellone più che dignitoso, ringraziando ancora tutti gli artisti, al loro mettersi in gioco e soprattutto al loro entusiasmo ed alla loro innata bravura, alla loro voglia di “aiutare” e di “arricchire” ulteriormente un Festival, (unico nel suo genere) un “piccolo-grande” Festival, che ha basato da sempre la sua identità e la sua autorevolezza, nella “testa”, nel “cervello”, nelle e “idee”, nel continuamente inventarsi e reinventarsi, piuttosto che nell’adagiarsi, nel “portafoglio”, nei “soldi”, nei grandi contributi pubblici e privati, che a dire il vero in tutti questi trentuno anni, hanno sempre latitato alla grande! 

 Programma